Come finanziare il proprio libro

31 Gennaio 2017 Francesca F.

Bookabook è una piattaforma che promuove il crowdfunding dei libri. Un’idea importante. Non solo per la verticalizzazione del meccanismo della raccolta fondi su un segmento specifico dell’industria culturale, ma anche perché tocca un mondo, quello dell’editoria, da sempre in crisi. Abbiamo intervistato Tomaso Greco, co-fondatore del progetto.

In un periodo difficile come questo, l’idea di realizzare una piattaforma di crowdfunding dedicata alla pubblicazione di libri mi sembra davvero notevole. Ma, a ben vedere, Bookabook non è solo questo. Direi che, piuttosto, si tratta di un luogo d’incontro tra autori e lettori, qualcosa che supera il concetto di semplice donazione, un patto di fiducia di altro tipo. Ci spieghi?

Attorno a ogni libro si costruisce una comunità di lettori, uno zoccolo duro di persone coinvolte nella sua pubblicazione. Si tratta di una novità positiva in sé, ma anche di un ottimo punto di partenza per animare il passaparola una volta che il libro sarà disponibile nelle librerie. È importante dire che su bookabook non esistono donazioni, ma ogni pre-ordine è un lettore che sceglie, dopo aver letto l’anteprima, di ricevere il libro completo, di leggerlo appena pronto.

La pubblicazione è per molti un sogno nel cassetto, d’altro canto ci si lamenta che l’editoria è un mercato da sempre in crisi a causa della mancanza effettiva di un pubblico di lettori. Per dirla in modo semplice, tutti scrivono, nessuno legge. Ma è davvero questa la fotografia del paese?

Un pubblico di lettori c’è, a ben guardare anche piuttosto numeroso. In termini assoluti in Italia si legge molto più che in piccoli mercati considerati forti. Certo, in rapporto alla popolazione il numero di lettori potrebbe e dovrebbe essere più alto. Ma la responsabilità è anche di chi fa editoria: oggi il libro “compete” con i servizi di streaming di serie tv, di musica, con il passare del tempo su internet. Rispetto a vent’anni fa l’offerta culturale e non solo per il tempo libero è molto più ricca e diversificata, tocca agli editori innovare la propria proposta, trovare altri canali.

Immagino che, da conoscitore del settore, un progetto come Book a book avrà suscitato un grande interesse e grandi perplessità. Siamo alle solite: editoria alta, editoria bassa, l’élite e la massa. oggi, però, sono moltissimi i casi di talenti e casi letterari venuti fuori da una relazione diretta con gli utenti. Voi che ne pensate?

La contrapposizione tra letteratura d’elité e di massa è un dibattito non nuovo, ma sempre attuale. Con l’aggravante che oggi più di ieri molti editori tradizionali sono costretti a rifiutare manoscritti notevoli per paura che siano un flop commerciale. Si preferisce andare sul sicuro: il vip, il cuoco, il calciatore. E l’autore affermato, naturalmente. Noi lasciamo la valutazione di commerciabilità ai lettori. Dopo una nostra pre-selezione qualitativa, spetta a loro dirci se sono interessati. E se guardo al catalogo attuale di libri pubblicati da bookabook vedo produzioni culturalmente elevate e produzioni di intrattenimento. Non capita di rado che chi ha preordinato libri di intrattenimento poi ne pre-ordini altri con maggior respiro culturale, e viceversa.

Il crowdfunding è figlio della sharing economy o, meglio, delle dinamiche collaborative che la animano. In che modo la tecnologia e i cambiamenti socio-culturali possono aiutare un mercato a riprendersi?

Tutte le esperienze, dal cinema alla musica, si sono trasformate con l’avvento delle nuove tecnologie. Alcune in misura maggiore, altre in misura minore. La lettura è rimasta indenne o quasi da questa trasformazione. Ecco, noi crediamo che l’esperienza tradizionale di lettura vada affiancata con dei meccanismi nuovi, che ritaglino per il lettore un ruolo sempre meno da consumatore e sempre più da protagonista.

Come sta andando Book a book e che obiettivi di sviluppo ha nel corso dei prossimi mesi?

Il 2016 è stato un anno importante: abbiamo rinnovato il design della piattaforma e il numero di lettori e autori che hanno scelto bookabook sono aumentati notevolmente, al di sopra delle più rosee aspettative. Senza contare le ottime uscite che hanno reso il catalogo quello che è oggi. Innovazione o meno, una casa editrice si giudica soprattutto da quello. E il 2017 si è aperto con una grande novità, l’approdo al più grande canale di distribuzione indipendente, Messaggerie Libri. Nei prossimi mesi ci saranno altre importanti novità, che al momento non posso ancora anticipare (un po’ per scaramanzia, un po’ per correttezza nei confronti dei partner coinvolti).

Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *